…lo vide, ne ebbe compassione…
Come Gesù, il vero samaritano, si china su ogni povero sofferente cosi’ la Comunità Cristiana è chiamata a farsi samaritana con tutti “gli ultimi” che incontra sul suo cammino.
Carta d’intenti
1- La Caritas Unità Pastorale Forlanini è lo strumento pastorale, profetico, pedagogico, riconosciuto dalle Parrocchie dell’Unità Pastorale Forlanini, quale unica Commissione operante su tutto il territorio; la sua finalità è la promozione e la testimonianza della carità nelle rispettive comunità ecclesiali.
2- La Caritas U.P.F. opera in armonia con gli indirizzi formativi proposti e stabiliti dalla Caritas Ambrosiana, riconosciuti dal Sinodo 47° della Chiesa Ambrosiana al Cap. 4.
3- La crescita della sensibilità caritativa nei fedeli è compito della Chiesa (attraverso il Direttivo per l’UPF e attraverso i CPP per le Parrocchie). Questa pedagogia globale e capillare non è delegabile alla Caritas. Il compito della Chiesa trova nella Caritas uno strumento pastorale.
La Caritas, unica per tutto il territorio, offre all’Unità Pastorale un servizio che permetta di fare insieme quello che ogni singola parrocchia – da sola – non riuscirebbe a realizzare.
La lettura del territorio, il discernimento dei bisogni e delle risposte, la gestione dei progetti (promozione – verifica – copertura economica) sono condivisi tra Direttivo e Caritas. Nel clima di fiducia e di giusta autonomia, la Caritas presenterà al Direttivo una relazione annuale del suo servizio.
4- I principali compiti della Caritas U.P.F. sono:
a) impegnarsi affinché l’amore preferenziale per i poveri sia un criterio di discernimento pastorale per le intere comunità locali;
b) coltivare nelle proprie comunità oltre il senso della carità, anche l’impegno a tradurlo in azioni concrete a servizio delle diverse situazioni di fragilità, attuando progetti e servizi sperimentali come modello e profezia;
c) coordinare le varie iniziative caritative e assistenziali in collaborazione con le altre realtà presenti sul territorio dell’Unità Pastorale;
d) mantenere rapporti di collaborazione con le istituzioni civili preposte alle attività socio-assistenziali ed educative;
e) organizzare e coordinare interventi per le diverse situazioni di emergenza locali, attraverso lo studio, la progettazione e la realizzazione di progetti specifici.
f) promuovere e sostenere il volontariato locale provvedendo alla loro formazione;
5- Stile di intervento della Caritas è la collaborazione in rete con le realtà ecclesiali, con le istituzioni pubbliche e civili (anche nate all’interno dell’Opera Segno).
6- La Caritas U.P.F. ha sede presso una delle Parrocchie dell’Unità Pastorale, mentre per le attività di formazione , realizzazione di progetti o servizi potranno essere considerati altri ambiti ecclesiali o spazi in edifici pubblici o privati previa convenzione con l’ente interessato.
7- Al Parroco Decano pro-tempore dell’U.P.F. è demandata la funzione di legale rappresentante della Caritas U.P.F. per tutti gli atti giuridico-amministrativi necessari alle proprie attività (operazioni bancarie, contratti, convenzioni, bandi, ecc…)
8- Tutte le attività promosse dalla Caritas U.P.F. si realizzano principalmente attraverso l’opera dei volontari che prestano il loro servizio gratuitamente e/o con il supporto di specifiche figure professionali. La Caritas U.P.F. provvede alla loro formazione e aggiornamento permanente.
9- Per l’attività della Caritas U.P.F. e l’organizzazione dei progetti e/o servizi, è prevista l’adozione di tutti gli strumenti, materiali e mezzi propri o in comodato d’uso.
10- La Caritas U.P.F. sostiene economicamente le particolari situazioni di disagio e le proprie attività, avvalendosi di finanziamenti provenienti sia dalle proprie comunità ecclesiali, sia attraverso donazioni e atti testamentari di privati, contributi o convenzioni con enti pubblici, partecipazione a bandi ecc..
11- La Caritas U.P.F. opera attraverso l’organo della “Commissione Caritas Unità Pastorale”, composta da due responsabili uno religioso e uno laico (scelti dal Parroco Decano, sentito il Direttivo dell’U.P.F.) da un referente per ogni parrocchia che per questo motivo diventa membro di diritto del rispettivo Consiglio Pastorale e dall’eventuale presenza di rappresentanti delle realtà caritative o del volontariato presenti nel territorio.
12- La C.C.U.P. è organo decisionale con il compito di :
a) garantire l’attuazione di quanto previsto dall’art. 3;
b) valutare ogni nuova proposta di attività (formazione, progetti, servizi) esprimendone il parere di fattibilità;
c) verificare la corretta attuazione di quelle già operative;
d) relazionare, almeno una volta all’anno, al Direttivo dell’Unità Pastorale Forlanini sull’attività svolta e sulla situazione economica; e) presentare al Direttivo dell’Unità Pastorale Forlanini lo studio di nuovi progetti o servizi, così da condividerne le motivazioni e la loro realizzazione.
13- “La segreteria” è l’organo operativo della C.C.U.P. composta oltre che dai due stessi responsabili, dai coordinatori delle varie iniziative, progetti, servizi.
14- Compito della segreteria è quello di coordinare i progetti o servizi, predisporre i vari argomenti da porre alla discussione del C.C.U.P., raccogliere tutte le istanze territoriali.
15- “L’assemblea” è l’organo di partecipazione con il quale la Caritas U.P.F. coordina, sostiene, motiva e condivide con tutte le risorse del volontariato, che operano nell’ambito socio-assistenziale in modo spontaneo o organizzato, le attenzioni e/o le risposte ai vari bisogni emergenti nel territorio.
CENTRO DI ASCOLTO CARITAS DI UNITA’ PASTORALE FORLANINI
E’ uno strumento voluto dalla Caritas Ambrosiana per l’osservazione, l’ascolto e l’aiuto alle povertà. Ha iniziato il suo servizio nel 2000, con volontari motivati e preparati provenienti da tutte le Parrocchie dell’Unità Pastorale. Attraverso di esso la Comunità vive concretamente la solidarietà nei confronti di chi si trova in una situazione difficile.
La sua attività non si esaurisce nella relazione con le persone incontrate, ma cerca di individuare le possibili risposte ai bisogni emersi dall’ascolto. La sua efficacia non si misura nel numero di situazioni risolte, ma nel tentativo di costruire una Comunità capace di condividere i bisogni per restituire dignità alle persone, indipendentemente dalla loro provenienza o dallo stato in cui si trovano.
Si cercano soluzioni dopo aver ascoltato la persona, fatto con lei una prima valutazione e soprattutto interpellando, sollecitando, collaborando in rete con i Servizi pubblici, il volontariato e il privato sociale.
Restituisce al territorio ciò che fa e vive, attraverso la presenza di un suo rappresentante all’interno delle commissioni e organismi parrocchiali, decanali e diocesani.Le persone che prestano gratuitamente la loro opera nel Centro di Ascolto sono unite dallo stile Caritas, della quale condividono l’obiettivo “…non dare per carità ciò che è dovuto per giustizia”.