Domenica 14 Febbraio, nella sala capitolare di Monluè, si è tenuto il ritiro di inizio del tempo quaresimale dedicato agli adulti. L’incontro dal titolo “Il nome di Dio è misericordia” è stato condotto da padre Daniele e da don Augusto e si è strutturato in tre momenti fondamentali: alla riflessione guidata su un brano del Vangelo di Marco sono seguiti un primo momento di raccoglimento e preghiera individuale e un secondo di confronto comune in piccoli gruppi.
Nella prima parte del pomeriggio, padre Daniele ha esordito ricordando che il periodo quaresimale è considerato il tempo di conversione per eccellenza. Una conversione che, però, deve essere “orientata”: la direzione da seguire è la misericordia. Anche noi siamo quindi chiamati ad avvicinarci a questa prima e fondamentale definizione di Dio, la misericordia, ciò che papa Francesco definisce la “carta d’identità” del Signore. Di conseguenza, anche la Quaresima di digiuno e di penitenza non ha valore se accompagnata da litigi e incomprensioni. Citando Isaia, padre Daniele ha ricordato ai presenti che il vero “digiuno” consiste proprio nella carità, nell’attenzione al prossimo, nello sforzo del cuore che cambia, prima degli aspetti esteriori della nostra vita.
Il brano che ha accompagnato questa riflessione è l’episodio dell’incontro tra il pubblicano seduto al banco delle imposte e Gesù, citato sia da Marco, che da Matteo e Luca. Gesù, passandogli davanti, invita il pubblicano a seguirlo e poco dopo mangia insieme a lui e ad altri uomini, tutti peccatori per la legge mosaica e agli occhi dei farisei, difatti sbalorditi dal suo comportamento.
«Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati» è la risposta di Gesù di fronte alle loro critiche. Padre Daniele ci ha aiutato a comprendere questo comportamento, evidenziando proprio la volontà di Gesù di andare incontro ad ogni persona, annullando le differenze e rompendo con le tradizioni e la cultura religiosa del tempo. E le domande proposte per il momento di riflessione successivo vertevano proprio su queste ultime considerazioni. Perché Gesù sta dalla parte dei peccatori? Quali “rotture” è necessario sperimentare nella nostra vita per seguire il suo esempio? Cosa significa misericordia?
Ognuno è stato invitato a trovare le proprie risposte, riportando quanto detto nella vita di tutti giorni e cercando di capire come seguire questo esempio nel quotidiano. Si apre dunque il cammino quaresimale per ognuno di noi all’insegna della misericordia, dell’andare verso l’altro, di una Chiesa in uscita sull’esempio di Gesù.
Vale