Via Crucis di Quaresima
Celebrazione della Via Crucis venerdì Santo 30 Marzo alle 20.45 dalla Parrocchia San Galdino per le vie del quartiere.
GESU’ DI FRONTE A PILATO (Lc 23, 20-25)
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce
hai redento il mondo.
Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. Ma essi urlavano: “Crocifiggilo, crocifiggilo!”. Ed egli, per la terza volta, disse loro: “Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò”. Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano e abbandonò Gesù alla loro volontà.
Avviene il grande baratto: la vita del delinquente con la morte di Gesù.
La nostra libertà costa a Gesù la più infamante delle cattiverie; e la morte sulla croce.
Per tre volte Pilato sottolinea la sua innocenza; anche per lui era santo e giusto. Ma tutti sono contro di lui e gridano: “Crocifiggilo”.
E lui, in contraccambio, restituisce ai fratelli la possibilità della serenità e della pace.
Tutti hanno condannato Gesù; Lui a tutti porta salvezza e speranza; a tutti richiede di non calcare le strade dell’ottusità, della superficialità e della violenza.
Sulla strada della contemplazione di Dio e della saggezza
Guida, Signore, la tua comunità
Sulla strada della fortezza e, insieme, della benevolenza
Guida, Signore, la tua comunità
Sulla strada della testimonianza e della condivisione
Guida, Signore, la tua comunità
Santa Madre, deh, voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuor.
GESU’ E’ CONDANNATO DAL SINEDRIO (Mc 14, 55-60)
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce
hai redento il mondo.
I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche testimonianza contro Gesù per farlo morire, ma non ne trovavano…
Allora il sommo sacerdote, alzatosi in piedi in mezzo al sinedrio, interrogò Gesù dicendogli: “Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?”. Egli, però, taceva e non rispondeva nulla. Perciò il sommo sacerdote lo interrogò di nuovo dicendogli: “Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?”. Rispose Gesù: “Sì, sono io!”.
Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: “Di quale testimonianza abbiamo ancora bisogno? Avete sentito la bestemmia. Che ve ne pare?”.
Tutti lo giudicarono reo di morte.
Signore Gesù, anche oggi noi ti condanniamo per la paura di perdere il consenso della mentalità corrente; anche noi siamo spinti a seguire l’andazzo, a fare quello che fanno tutti, rinunciando alla ricerca e alla pratica della verità, della giustizia, della pace, del bene. E anche alla fede in te.
Aiutaci ad essere luce del mondo, a diffondere intorno a noi la testimonianza e il coraggio di vincere la ricerca ossessiva dei propri interessi che produce l’ingiustizia, la corruzione, il disinteresse verso il bene comune.
Signore Gesù, donaci la forza di vivere la nostra fede con coraggio, quando essere tuoi discepoli mette a rischio la nostra tranquillità, la nostra comodità, i nostri interessi privati
Ascoltaci, Signore!
Signore Gesù, aiutaci a vincere la paura di rimanere soli quando i familiari, gli amici, i colleghi, la cultura dominante ci fanno trovare in questa condizione
Ascoltaci, Signore!
Signore, Gesù, fa’ che nei Paesi del mondo dove i tuoi discepoli muoiono per testimoniare la fede in te, il sangue dei martiri sia anche oggi seme di nuovi cristiani Ascoltaci, Signore!
Santa Madre, deh, voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuor.
GESU’ CADE SOTTO IL PESO DELLA CROCE (Mc 8, 31-35)
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce
hai redento il mondo
Gesù cominciò ad insegnare ai discepoli che egli doveva molto soffrire, doveva essere ucciso e, dopo tre giorni, sarebbe risuscitato. Poi disse: “Se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà.
Se è vero che la croce è l’unità di misura di ogni impegno cristiano, dobbiamo fare attenzione al pericolo che stiamo correndo: quello che san Paolo chiama “l’evacuazione della croce”: la croce rimane sempre al centro delle nostre prospettive, ma noi vi giriamo al largo, come quando, in viaggio, si sfiora una città passando dalla tangenziale. L’automobile corre sulla strada, si dà un’occhiata ai campanili, ma tutto finisce lì.
Quando vorremmo cedere alla tentazione dell’abitudine, del far le cose tanto per farle, della banalità, del si è fatto sempre così
Donaci la tua forza, Signore
Quando cediamo al lamento sul presente, alla nostalgia del tempo passato, al pessimismo verso il futuro
Donaci la tua forza, Signore
Quando in noi si affievolisce la certezza che dopo la croce c’è sempre la risurrezione
Donaci la tua forza, Signore
Santa Madre, deh, voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuor.
GESU’ INCONTRA SUA MADRE (Lc 2, 34-35)
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce
hai redento il mondo.
Simeone, a Gerusalemme, quando Gesù bambino fu presentato al tempio, disse a Maria, sua madre: “Questo bambino è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”.
Santa Maria, donna dell’ultima ora, quando giungerà per noi la grande sera e il sole si spegnerà nei barlumi del crepuscolo, mettiti accanto a noi perché possiamo affrontare la notte. E’ una esperienza che hai già fatto con Gesù, quando alla sua morte il sole si eclissò e si fece gran buio su tutta la terra. Questa esperienza, ripetila con noi. Piàntati sotto la nostra croce e sorvegliaci nell’ora delle tenebre.
Maria, quando la nostra fedeltà alla volontà del Padre è incerta e vacilla
Madre di Gesù e madre nostra, intercedi per noi!
Maria, quando siamo tentati di ascoltare parole più facili e allettanti della parola di Dio
Madre di Gesù e madre nostra intercedi per noi!
Maria, quando ci sembra impossibile seguire tuo figlio Gesù
Madre di Gesù e madre nostra intercedi per noi!
Santa Madre, deh, voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuor.
GESU’ E’ AIUTATO DAL CIRENEO A PORTARE LA CROCE (Mc 15, 21)
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce
hai redento il mondo.
Costrinsero un passante che tornava dai campi, Simone di Cirene, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce di Gesù.
Gesù, tu vuoi avere bisogno del nostro aiuto e quasi ci costringi ad aiutarti. Tu ci inviti a prendere la nostra croce e a seguirti. Talvolta essa ci viene imposta, come al Cireneo. Noi allora subiamo la croce piuttosto che abbracciarla. Questo avviene soprattutto nelle malattie più dolorose e nelle vicende più spiacevoli: la prima nostra reazione è un rifiuto, anche se l’evento temuto si verificherà comunque. A poco a poco tu ci fai comprendere che, se proprio non possiamo evitare questa croce, è meglio che la portiamo con buona voglia, con pazienza e umiltà, piuttosto che resistervi e lamentarci.
Ma tu ci inviti a seguirti sulla via della croce, quella via di cui il Padre si è compiaciuto.
Signore Gesù, in una società dominata dall’arrivismo, dal carrierismo e dalla ricerca dell’interesse individuale
Aiutaci a portare ciascuno i pesi degli altri!
Signore Gesù, quando siamo tentati di passare sul carro di chi è potente e di successo, perché può procurarci vantaggi facili, anche se di dubbia provenienza
Aiutaci a portare ciascuno i pesi degli altri!
Signore Gesù, quando vorremmo rifiutare pesi e responsabilità, perché convinti di avere già dato e che sia arrivato per noi il momento di ricevere
Aiutaci a portare ciascuno i pesi degli altri!
Santa Madre, deh, voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuor.
LA VERONICA PULISCE IL VOLTO DI GESU’ (Filippesi 4, 4-8)
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce
hai redento il mondo.
Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.
In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri.
Questa donna, la Veronica, per la sua sensibilità femminile, sapeva che un gesto di tenerezza e di affetto può dare più forza e consolazione di un aiuto fisico. La tradizione ci dice che il tuo volto,Gesù, rimane sul panno bianco, ma la vera impronta è quella che ci ricorda che tu ci ami con tenerezza e prometti la ricompensa a chi avrà dato ai piccoli un bicchiere d’acqua avendo l’attenzione che sia fresca. Signore Gesù, noi che ci consideriamo tuoi discepoli ci impegniamo troppo poco a seguirti e imitarti. Nella nostra vita troppo spesso ci limitiamo a non fare il male e non ci impegniamo a far risplendere il bene e ad essere immagine di te. Signore Gesù, aiutaci a rivestirci di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità per essere anche noi immagine di te.
Quando ci accontentiamo di una vita senza cadute nel male, ma senza slanci di generosità e gratuità
Fa’ splendere il tuo volto sul nostro!
Quando rischiamo di cedere al: “Fanno tutti così” e di accordarci al: “Che male c’è?”, senza cercare il bene
Fa’ splendere il tuo volto sul nostro!
Quando con la nostra vita non stimoliamo gli altri a conoscere la novità della tua testimonianza e del tuo messaggio
Fa’ splendere il tuo volto sul nostro!
Santa Madre, deh, voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuor.
GESU’ INCONTRA LE DONNE DI GERUSALEMME (Lc 23, 27-31)
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce
hai redento il mondo.
Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi! e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?”.
Siamo noi i figli di quelle donne, quando ci lamentiamo delle cose che non vanno, delle malattie e degli inconvenienti che non ci volevano, dei parenti che non sono come li vorremmo, degli amici che non si fanno vedere nel momento del bisogno, dei politici che non pensano e non risolvono i problemi del paese, della burocrazia che ci complica la vita, della giustizia che riempie le prigioni, degli industriali che delocalizzano… Siamo noi che ci lamentiamo, ma non facciamo niente per cambiare la situazione perché aspettiamo che siano altri a farlo.
Quei figli sui quali piangere siamo noi che sfruttiamo la terra, l’aria e l’acqua senza preoccuparci per coloro che verranno dopo di noi, che ci teniamo stretti i nostri privilegi, che gettiamo nei rifiuti avanzi di cibo che sfamerebbero popoli di affamati. Viviamo esattamente come coloro che non ti conoscono.
Perché dove c’è il dolore noi cristiani sappiamo portare, per quello che possiamo, la consolazione
Ascoltaci, Signore!
Perché noi tutti riusciamo a trovare un po’ di tempo ed energie per aiutare chi è nel bisogno
Ascoltaci, Signore!
Perché la fede in te ci aiuti a leggere e a vivere tutto ciò che accade nella prospettiva della vita eterna
Ascoltaci, Signore!
Santa Madre, deh, voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuor.
GESU’ MUORE SULLA CROCE (Mc 15, 33-39)
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa croce
hai redento il mondo.
Giunta l’ora sesta, si fece buio su tutta la terra fino all’ora nona. All’ora nona, Gesù esclamò a gran voce: “Eloì, Eloì lemà sabactanì” che si traduce: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Allora alcuni dei presenti, uditolo, dicevano: “Ecco, invoca Elia”.
Un tale corse ad inzuppare una spugna di aceto, la pose su una canna e gli dava da bere, dicendo: “lasciate, vediamo se viene Elia a tirarlo giù”. Ma Gesù, emesso un grido, spirò. Allora il velo del tempio si squarciò in due, dall’alto fino in basso. E il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare gridando a quel modo, esclamò: “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!”.
Signore Gesù, per te morire in quel modo significa gustare amaramente il rifiuto di tutti: dei sommi sacerdoti, degli anziani del popolo, dei farisei, degli scribi e anche della folla che tu avevi tanto amato e che ti aveva seguito perfino nel deserto, con grande fedeltà.
Tu ti senti respinto da tutti coloro che non hanno accolto il tuo messaggio e da quelli che, per paura, ti hanno abbandonato.
Da una fede in te che non spinge lo sguardo sempre e comunque oltre l’orizzonte umano, verso la risurrezione
Salvaci, Signore!
Da una vita che non sa coltivare e diffondere la speranza anche nei momenti più difficili e dolorosi
Salvaci, Signore!
Da una vita che non sappia vincere il male con il bene
Salvaci, Signore!
Santa Madre, deh, voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuor.